CIBUS 2022. Export ricetta per il futuro
Un successo oltre le aspettative. La ventunesima edizione di CIBUS, la fiera internazionale dell’agroalimentare, pur contraddistinta dal difficile contesto della guerra in Ucraina e da una situazione pandemica ancora incerta, ha segnato il ritorno in presenza e ha coinvolto 60 mila operatori professionali, di cui 3 mila top buyer esteri e 3 mila imprese espositrici.
Organizzata da Fiere di Parma e Federalimentare, è stata inaugurata dal Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali Stefano Patuanelli. Il convegno di apertura ha affrontato il tema della responsabilità economica e sociale dell’agroalimentare italiano, e ha visto la partecipazione del Presidente di Federalimentare, Ivano Vacondio.
Il difficile contesto internazionale e i rincari sul costo dell’energia hanno evidenziato ancora una volta la solidità delle imprese a carattere familiare del nostro Paese. In particolare, si è proseguito nel lavoro di mantenimento della qualità dell’offerta e della sostenibilità dei prodotti.
“Abbiamo delle crescite importanti – sottolinea Vacondio – soprattutto negli USA e nei paesi emergenti. Se visitano CIBUS si rendono conto di che grandi siamo e di che prodotto proponiamo, non tanto in termini di soddisfazione e di compensazione alla fame, ma soprattutto di status e di bellezza. Non vorrei far torto a nessuno, ma insieme alla moda siamo in grado di dare un’immagine del Paese che è molto diversa da quella che qualche volta ci raccontiamo”.
Da parte di tutti gli operatori arriva la conferma che il settore agroalimentare made in Italy è la ricetta ideale non solo per la ristorazione, ma anche per il retail dove i prodotti italiani si stanno trasformando da nicchia di importazione a mainstream per i consumatori.
Un importante traguardo è stato raggiunto anche sul versante della lotta allo spreco alimentare. Insieme ad altre 150 aziende espositrici, Policom ha aderito all’iniziativa del Banco Alimentare CIBUS FOOD SAVING, che con i suoi volontari ha potuto raccogliere 19 tonnellate di prodotti alimentari. Come spiega il presidente del Banco Alimentare Giovanni Bruno, si tratta di “Alimenti preziosi, di grande valore economico e nutrizionale, che, grazie alla disponibilità di chi ha aderito sono stati destinati alle organizzazioni caritative dell’Emilia Romagna e hanno raggiunto tante persone in difficoltà sul territorio.”
ph. CIBUS